Tavole anatomiche

E’ un corto circuito generato dalla nostra percezione visiva quello che ho voluto creare con questo insolito fotomontaggio.
Scampoli ingranditi del mio stesso corpo diventano, all’interno della sua silhouette, abnormi deformazioni e creano una sorta di percezione pornografica della disfunzione.
L’intento è quello di creare uno sconcerto assoluto rispetto a dei corpi apparentemente osceni.
Il dorso della mano, l’interstizio tra le dita, un ritaglio di pelle, una piega, un’imperfezione sono tutti dettagli che diventano altrettante deformità: un cuore che pulsa esterno al corpo, un profondo solco che taglia l’intero dorso come una gigantesca cicatrice o una cavità deforme che divora il petto.
Il mio corpo al microscopio può essere paradossale, la relatività della percezione disorienta, ciò che di solito nella sua banalità non viene notato diventa qui mostruoso.

 

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2 pensieri su “Tavole anatomiche

  1. Bellissimo questo lavoro Teo! Molto particolare, ti riconosco nella silouette e al contempo è straziante vedere dei particolari di te che porti sempre con te diventare così grandi da ricoprirti per intero. Come se su di noi ci fossero microscopici errori che insieme fanno l’unità (bella, la tua) con cui ci manifestiamo.

  2. L’idea mi piace tantissimo, è forte, colpisce e disorienta al tempo stesso. La peluria che si trasforma in una rete di cicatrici, le rughe in scarificazioni e soprattutto quel neo che diventa un cuore, quasi a sottolineare quanto il sentimento possa essere in fondo solo una nostra inutile imperfezione, quello, il neocuore, mi piace proprio un sacco!

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